Slow Living, vita in campagna

Sentiamo sempre più spesso parole come Mindfulness e Slow Living, termini inglesi all’apparenza complicati, ma che descrivono un concetto molto semplice.

Vivere qui e ora, con semplicità e lentezza.

Ho scoperto questi due concetti diversi anni fa. La Mindfulness ha cambiato la mia vita mentre lo Slow Living, me l’ha salvata.

Oggi parliamo di quest’ultimo.

Cos’è lo Slow Living?

Si può vedere chiaramente
quando uno fa le cose lentamente.
Il movimento rapido crea una vita di sfocature.

(Terri Guillemets)

Credo che questa frase riassuma perfettamente l’idea di Slow Living.

Dall’inglese, “slow” significa “lento”, e “living” significa “vita”.
Vivere una vita più lenta, che segua e rispetti i ritmi della natura, al posto di quella frenetica e confusionaria che la nostra società ci propone.

Lo Slow Living nasce in realtà come conseguenza naturale di un altro movimento, lo Slow Food, che nacque negli anni ’80 in contrapposizione al cosiddetto Fast Food portato in tutto il mondo da industrie come McDonald’s.

All’idea di cibo preparato, servito e mangiato rapidamente, si voleva contrapporre quella del pasto condiviso, conviviale, lento per assaporare preparazioni e gusti.

Che quest’idea si allargasse allo stile di vita in generale, era quasi scontato.

Non confondiamo lentezza con pigrizia

A una prima occhiata potrebbe sembrare che vivere una vita più lenta significhi non prendersi responsabilità, lavorare poco e svogliatamente, trascorrere pomeriggi interi sul divano o a guardare la TV.

Niente di più sbagliato.

Vivere lentamente non significa vivere la vita al rallentatore. Ma vuol dire prendersi il giusto tempo per fare le cose. 

Sloww.co

La parola chiave è quindi “consapevolezza“: fare le cose con calma, gustando ogni momento, con attenzione e presenza mentale, senza correre disperatamente da un impegno all’altro, facendo troppe cose, tutte imperfette e con la mente sempre incentrata su ciò che dovremmo fare dopo.

Capitalismo

La società in cui viviamo oggi è una società capitalista. Lungi da me condannare il capitalismo, non siamo qui per fare politica.

Ma penso sia sotto gli occhi di tutti quale stile di vita ci viene proposto: siamo spinti ad acquistare continuamente (pensiamo alle centinaia di pubblicità che vediamo ogni giorno), quindi spendere sempre di più, e di conseguenza lavorare sempre più a lungo, a ritmi sempre più frenetici, per riuscire poi a concentrare in quel poco tempo libero che ci rimane, altre incombenze da portare a termine rapidamente.

La virtù dell’ozio

Attenzione, ripeto, non siamo parlando di pigrizia.

L’Otium latino è il nostro tempo libero.

Avere del tempo libero ogni giorno significa potersi dedicare noi stessi.

Alla cura della nostra salute e del nostro corpo, alla cura della mente (imparando, leggendo, ascoltando musica) e alla cura del nostro cuore, facendo ciò che amiamo, come ad esempio suonare, scrivere, passeggiare nella natura, cucinare e così via.

La chiave per la felicità

Lo Slow Living è dunque uno stile di vita che può portare davvero al raggiungimento della felicità, ma non quella passeggera che nasce dal comprare qualcosa di nuovo e che svanisce pochi minuti dopo, sostituita dal desiderio di acquistare qualcos’altro.

Parliamo della felicità duratura, quella che conta davvero.

Accumulare oggetti o continuare a prendere impegni che ci rendono infelici, non renderà la nostra vita più piena, bensì la svuoteranno di significato.

Slow Living significa quindi anche trovare il coraggio di fare una selezione, eliminare ciò che non ci da soddisfazione e dedicare il tempo a ciò che realmente arricchisce la nostra vita.

Il tempo è prezioso

Che cos’è dunque il tempo? Il tempo è tutto ciò che abbiamo.

Scorre inesorabile, indipendentemente da come decidiamo di vivere le nostre giornate.

Ma nonostante ci appaia come qualcosa che scivola tra le nostre dita e su cui non abbiamo controllo, in realtà abbiamo un grande potere sul tempo. Possiamo decidere come viverlo.

Renderlo tempo di qualità.

Recuperare il nostro tempo ci rende padroni di ogni momento: padroni di essere felici, di arrivare a sera consapevoli di aver vissuto ogni momento che questa vita ci ha donato, di non aver sprecato neppure un secondo, di non averlo vissuto facendo qualcosa che odiamo. Di avergli dato valore.

L’ozio rende lente le ore e veloci gli anni. L’operosità rapide le ore e lenti gli anni.

(Cesare Pavese)

Nessuna omologazione

Vivendo una vita più lenta, abbiamo più tempo per scavare dentro noi stessi, capire cosa sappiamo fare, cosa amiamo di più, quali sono le cose che ci rendono felici.

In questo modo possiamo dedicare il tempo che abbiamo a ciò che ci rappresenta davvero, che ci rende vivi.

Nessuna etichetta, dunque, per chi vive una vita più lenta: perché ognuno di noi è unico e irripetibile e ciò che fa non è più dettato da mode passeggere e omologazioni che fanno sentire fuori luogo.

Consigli pratici per una vita più slow

Quali sono quindi le azioni pratiche che puoi fare per avere una vita più tranquilla, più lenta e rispettosa dei tuoi ritmi?

Ecco un piccolo elenco:

  • Medita: anche solo 10 minuti al giorno, saranno 10 minuti di pausa dal caos quotidiano.
  • Diventa più minimalista: meno oggetti inutili, più spazio libero per cose davvero importanti.
  • Fai Yoga: diventa più consapevole del tuo corpo, imparando a rispettarlo ed amarlo.
  • Vivi in maniera più sostenibile: acquistare ad esempio prodotti di stagione, ti insegnerà il valore dell’attesa e del rispetto degli equilibri.
  • Leggi: di nuovo, anche solo 10 minuti al giorno, fai una pausa dai social.
  • Riscopri un mestiere “antico”: ricamare, fare la marmellata in casa, scrivere a mano.
  • Tieni un diario, per imparare a conoscerti meglio.
  • Prenditi del tempo per seguire le tue passioni, anche a costo di rimanere indietro con qualche incombenza.
  • Impara a dire di no.
  • Dimezza le tue “to do list”, c’è sempre qualcosa che puoi eliminare.
  • Crea un ambiente armonioso intorno a te, che segua il tuo gusto. Ad esempio compra tante piante.
  • Viaggia di più, fai esperienze.

“Chi sono?”

Questa è la domanda che devi farti.

Indaga dentro te stesso e stacca tutte le etichette che la società ti ha dato o pretende che tu abbia. Cosa vedrai sotto di esse?

Una persona caotica, incoerente, una fusione di mille caratteristiche, passioni, capacità, sogni ed energie.

Conclusioni

Insomma, questa filosofia di vita è certamente particolare, e a volte può spaventare. Serve impegno, onestà, voglia di mettersi in gioco.

Ma i risultato saranno incredibili.

Si può pensare allo Slow Living come a una sorta di ricetta totalmente personale, i cui ingredienti sono unici per ognuno di noi.

La meraviglia di vivere una vita completamente unica, senza bisogno di paragonarsi con nessuno, una vita felice sotto ogni punto di vista.

Una vita più lenta, più naturale.

Lo Slow Living è una scelta: tu cosa scegli di fare?

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2 commenti

  1. Sono totalmente d’accordo con te.
    Nel mio caso specifico, il vivere a pochi chilometri dal paese mi obbliga a predeterminare il tempo da dedicare alle incombenze quotidiane, impiegando la restante parte della giornata a me stessa e al mio benessere.

    1. Esatto, anche questo è un aspetto da non sottovalutare. Ci organizziamo meglio e di conseguenza il tempo acquista un valore diverso. Non è più tutta una corsa.

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